Ateismo e Prole
L'Ateismo non prevede un futuro dopo la morte. Un soggetto S nel tempo dopo la morte t non esisterà più a livello biologico. La sua disposizione degli atomi W₁ (vita) passa a W₂ (morte). Bisogna però ricordare che il 50% della sua informazione genetica G ai suoi discendenti:
G (figli) = G (Padre)/2 + G (Madre)/2
La sua informazione genetica si manterrà nelle generazioni secondo la formula:
G (n-generazione) = (1/2)ⁿ
Quindi nel mondo materiale l'informazione genetica dell'ateo continua anche dopo la sua morte. Possiamo quindi considerare questo fatto come l'unica trascendenza nella visione atea. Per l'ateo dunque la discendenza dovrebbe essere "sacra", per così dire. Dovrebbe dunque essere contro l'aborto, che è la distruzione di una generazione futura.
L'aborto non fa solo danno al singolo (soprattutto alla donna), ma anche alla comunità. La decrescita del numero delle nascite porta infatti alla fine di una civiltà (come è successo per gli amerindi del nord o gli aborigeni australiani).
Non si comprende dunque perché molti atei (soprattutto atei che abbracciano le visione della Sinistra Hegeliana) sono favorevoli all'aborto, soprattutto aborto pagato dalla sanità pubblica, poiché diritto civile. Diritto che non ha però un seguito con il suo corrispettivo dovere.
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