Stjepan Filipović
Stjepan Filipović (1916 - 1942) è stato un partigiano comunista Jugoslavo. Dopo l'occupazione della sua nazione da parte delle forze nazi-fisicste, Filipović si arruolò nella milizia comunista partigiana, per combattere l'invasore. Nel 1942 fu catturato dalle forze di occupazione e condannato a morte per impiccagione. Filipović, poco prima di morire, alzò i pugni chiusi in aria e gridò: <Morte al fascismo, libertà al popolo !>.
Ora, il gesto del nostro partigiano è certamente molto suggestivo e teatrale, ma vi sono delle cose che non quadrano nelle sue azioni.
In primo luogo, bisogna sottolineare il fatto che Stjepan Filipović era un partigiano comunista, quindi in teoria una persona che aveva abbracciato l'ateo-materialismo scientifico. Ergo egli sapeva che la sua vita sarebbe limitata ad un intervallo di tempo ∆t, generalmente di 70/80 anni. In questo intervallo il partigiano aveva tentato di imporre con la forza la sua visione politica del mondo, ovvero il Comunismo. Doveva dunque sperare di realizzare il suo sogno in quei 70/80 (anche se le forze fisiche sono massime solo fra 20/40 anni). Una volta catturato, Filipović doveva sapere che la sua vita sarebbe finita il 22 Maggio 1942. Qui casca l'asino. Il partigiano infatti fece un gesto eroico, ma senza senso; analizziamo logicamente la faccenda.
Come abbiamo detto Stjepan Filipović doveva realizzare il suo sogno entro la sua vita. Tuttavia lui era stato catturato e condannato prima della vittoria del comunismo in Jugoslavia, ergo:
vita di Filipović = ∆t
vittoria del comunismo = ∆t + t'
La vittoria del comunismo nel suo paese (che oltre tutto nel 1942 era poco probabile) sarebbe avvenuta in un tempo successivo alla sua morte, quindi lui non l'avrebbe mai vista. Non si capisce perché Stjepan diede speranza al popolo, dato che lui non avrebbe mai avuto modo di vedere realizzato il suo sogno, ne la sua progenie, dato che non aveva ancora avuto figli.
La vita di Stjepan Filipović è stata dunque una vita inutile, poiché morto prima di avere avuto figli (quindi continuità genetica) e di aver visto il proprio sogno realizzato nel suo paese. Nessun figlio, nessuna soddisfazione, nulla di nulla.
Il perfetto Ateo !
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